Bivacco Regondi Gavazzi

Bivacco Regondi Gavazzi

27 Luglio 2020

Ed eccoci qui…il primo giorno di vacanza è arrivato. Una vacanza tanto attesa, per via dei lunghi mesi di inattività dovuti al Covid.

Il nostro viaggio si svolgerà in una bellissima regione Italiana, la Valle d’Aosta. Cammineremo lungo sentieri e mulattiere e nel diario live vi racconteremo le nostre escursioni.

Oggi vi portiamo in Valpelline, nella valle di Ollomont, al bivacco Regondi Gavazzi.

Per arrivare in Valpelline seguire le indicazioni per il traforo del Gran San Bernardo, arrivando da Piemonte o Lombardia il raccordo è poco prima di Aosta, sia percorrendo la strada statale che dall’autostrada.

Dopo due lunghe gallerie si trova il bivio per la Valpelline. Seguire la statale regionale n.ro 28 fino a Valpelline, superare il centro abitato e poco dopo la frazione Cleivà  si trova il bivio sulla sinistra per Ollomont; passate alcune piccole frazioni e il centro visitatori de “la Fontina d’Aosta ” , arrivate in questo grazioso paese. Da qui parte il primo sentiero per il Bivacco, ma è una via più lunga.

Proseguendo con l’auto si giunge alla pittoresca e minuscola frazione Glacier: qui la strada termina, c’è un parcheggio dove lasciare l’auto, un B&B graziosissimo, un bar e la partenza dei sentieri per alcune gite.

Seguire le indicazioni per il Bivacco, sentiero numero 6, tempo di percorrenza stimato 3 ore e 20 minuti. Glacier si trova a 1549 m di altitudine, il bivacco a 2580 m, un dislivello di 1031 metri.

La partenza è subito impegnativa, il sentiero sale parecchio, passando attraverso un bellissimo e ombreggiato bosco. Si supera una frana di qualche anno fa, poi pian piano il bosco si dirada fino ad arrivare in una gola erbosa, dove spesso pascolano tranquille alcune mucche di un vicino alpeggio.

Subito dopo, alcuni cartelli indicano la via e il sentiero si congiunge con una strada poderale, proseguire sulla destra lungo la strada che continua a salire.

Dopo un paio di tornanti si trovano i resti di alcune case in pietra.

Salendo ancora per qualche minuto costeggiando il torrente, si arriva in vista di una magnifica pianura di origine glaciale, veramente affascinante; il Mont Gelè, proprio in fondo alla piana domina maestoso.

Questo luogo a noi è sembrato magico,  carico di energia positiva, di pura bellezza.

Sulla destra, osservando il promontorio più alto che si affaccia sulla pianura , si  può vedere una piccolissima casetta scura, il bivacco Regondi Gavazzi è lassù!

Si costeggia la piana per pochi minuti, utili per riposarsi e prendere fiato. Il sentiero prosegue sulla destra e ad un certo punto c’è un bivio: a destra si sale verso il lago Cornet e  superandolo si arriva al bivacco per una via un po’ più lunga e più dolce.

Prendendo il sentiero a sinistra, segnato da alcuni omini in pietra si  sale più rapidamente. Noi abbiamo scelto questa via per la salita,  passando dal lago Cornet al ritorno.

Questo tratto è abbastanza ripido e in circa mezz’ora di raggiunge il lago dell’Incliousa,  classico lago di montagna dalle acque limpide, dove si incontra il sentiero proveniente dal lago Cornet; siamo a 2420 metri di altitudine.

 

Un breve tratto riposante e poi ecco l’ultima salita, ormai manca poco al rifugio.

Il sentiero sale offrendo un panorama veramente spettacolare sulle alte vette e i laghi circostanti.

 

Superato il promontorio roccioso ecco apparire il lago Leitou, anch’esso splendido.

 

Finalmente, a ormai pochi passi, ecco il bivacco, proprio sulla cima del promontorio, in posizione dominante sulla piana e con la vista sui due verdissimi laghi di Thoules e sulle montagne della zona, dal Mont Velan alla Grande Tête de By.

Il rifugio è piccolino ma bello, tutto in legno; ora causa Covid è inagibile, si consiglia di utilizzarlo solo in caso di necessità.

Le sorprese però non sono ancora finite perchè accanto al lago Leitou c’è un altro meraviglioso lago, il cui colore è assolutamente incredibile…è il lago Beuseya.

 

Per arrivare alla meta abbiamo impiegato circa 3 ore.

Ci godiamo il panorama, pranziamo e poi si torna giù.

 

Come accennato precedentemente, al lago dell’Incliousa prendiamo il bivio per il lago Cornet. Il sentiero non è molto ben segnato quindi bisogna stare un po’ attenti. Costeggiando il laghetto notiamo la presenza di tantissimi piccoli pesciolini, che bello, c’è vita!!

Proseguiamo lungo il sentiero quasi pianeggiante e arriviamo al colle Cornet, dove si congiunge il sentiero che parte da Ollomont. Dal colle saliamo pochi metri per arrivare al Mont Cornet, con vista sull’omonimo lago.

 

Ci guardiamo intorno, il panorama è spettacolare. Scendiamo poi fino al lago, abitato da pesciolini e rane e riprendiamo il sentiero che scende  fino alla piana e poi fino al parcheggio.

Una gita veramente bella, tecnicamente semplice, è solo richiesto un po’ di allenamento. Sicuramente la fatica è ricompensata dalla bellezza del paesaggio, vedere quattro laghi  a così poca distanza l’uno dall’altro non è così comune.

 

Ciao, alla prossima camminata, continuate a seguirci!!