Islanda 2023-Diario di Viaggio Episodio 7- Verso Sud

Islanda 2023-Diario di Viaggio Episodio 7- Verso Sud

11 Agosto

Lasciamo il lago Myvatn, è tempo di affrontare un nuovo spostamento, la rotta a questo punto è verso Sud.

Il viaggio non sarà brevissimo, faremo sosta per la notte nei fiordi orientali.

Percorriamo nuovamente la Hringvegur in direzione Elgisstaðir, ammirando ancora una volta il paesaggio lunare, il vulcano Askya, visibile per un lungo tratto del percorso, monti, vallate e fiumi.

Decidiamo di visitare il canyon Stuðlagil, formato da colonne di basalto alte dai 20 ai 30 metri per una lunghezza di quasi 500, un altro esempio di come la Natura può esprimersi creando bellezza.

Non è un posto molto conosciuto, alcune guide non ne parlano, ma potreste aver già visto alcune immagini sui social, grazie ai quali sta diventando famoso.

Si trova a circa sessanta chilometri da Elgisstaðir, percorrendo appunto la Hringvegur (detta anche Ring Road o strada 1) ) basterà prendere il bivio per la strada 923. Se arrivate dal lago Myvatn il bivio è sulla destra.

La strada inizialmente è asfaltata ma dopo pochi chilometri diventa sterrata, in buone condizioni.

Per visitare il canyon ci sono due possibilità:

La prima, più facile e meno faticosa, è però la meno panoramica. Si deve seguire la 923 fino alla località Grund, dove una stradina vi conduce al parcheggio. Da li, attraverso una ripida scala si raggiunge una piattaforma che permette di vedere limitatamente il canyon dall’alto.

La seconda invece, quella che abbiamo scelto noi, permette di arrivare ai piedi del canyon, ammirandolo da più posizioni e in tutta la sua bellezza. Si segue sempre la 923 ma si devia qualche chilometro prima di Grund, seguire le indicazioni per Klaustursel. Svoltando a sinistra si giunge ad un primo piccolo parcheggio e al ponte che attraversa il fiume. La strada prosegue dopo il ponte svoltando sulla destra e dopo circa due chilometri di manto stradale decisamente più dissestato, si giunge ad un altro parcheggio da cui parte il sentiero per il canyon.

Noi abbiamo lasciato l’auto prima del ponte perché alcune persone ci hanno sconsigliato di andare in auto viste le condizioni stradali, con il senno del poi però si poteva fare, ci saremmo risparmiati quattro chilometri di strada ( fra andata e ritorno) e la polvere sollevata dalle auto di passaggio.

La passeggiata nonostante le auto è stata comunque piacevole, arrivati al parcheggio iniziamo a percorrere il sentiero, alla partenza c’è un piccolo chiosco che vende bibite e qualcosa da mangiare.

Dopo pochi passi sulla sinistra si può ammirare una cascata tra colonne di basalto, sembra la versione in piccolo della famosa cascata Svatifoss, nel parco Vatnajokull.

Si procede per circa mezz’ora su un bel sentiero largo, ammirando il panorama.

Finalmente ecco il canyon! Davvero una meraviglia!

Lo si ammira inizialmente da lontano, poi ci si avvicina, si può arrivare sulla cima e poi alla base, proprio sulla riva del torrente per vederlo a tutta altezza. Queste colonne di basalto sembrano scolpite dalla mano di un eccentrico scultore, invece è tutta opera di Madre Natura!

Il colore del fiume può cambiare a seconda del flusso d’acqua, quando il fiume è più impetuoso e trascina con se molti detriti, l’acqua è torbida e marroncina, come in questo caso, ad acque più calme pare assuma un colore tendente al verde.

Decidiamo di pranzare ammirando il canyon, ci sediamo comodamente su una roccia, la temperatura è mite, si sta bene.

Dopo le consuete mille foto ritorniamo con calma alla macchina e ripartiamo, destinazione Elgisstaðir dove faremo un po’ di spesa, le prossime sistemazioni sono tutte con angolo cottura per cui potremo prepararci le nostre cene.

I supermercati qui sono un po’ diversi dai nostri, non esiste il banco dei formaggi e salumi, neppure quello della carne o del pesce: è tutto confezionato o surgelato. Frutta e verdura se ne trova, spesso non è molto fresca e piuttosto cara.

In ogni caso qualcosa da mettere nel carrello lo troviamo e ripartiamo con le provviste.

Abbiamo ancora un po’ di strada da fare, dormiremo nei pressi di Djúpivogur, nei fiordi orientali.

La strada che propone il navigatore è la numero 1 ed è sicuramente la più breve ma è in parte sterrata, l’abbiamo percorsa nel precedente viaggio. Decidiamo quindi di fare la via più lunga ma che ci consentirà di vedere la parte di questi fiordi che non abbiamo ancora visitato.

Quindi procediamo da Elgisstaðir seguendo la 92 fino a Reyðarfjörður per poi proseguire sulla 96 lungo i fiordi fino a incrociare la 1 quasi a destinazione.

Il tempo ora è abbastanza da lupi, pioviggina, nuvole basse. La strada però è bella, sale e scende per una valle fino ad arrivare al mare, a Reyðarfjörður.

Questa piccola cittadina è sede di una acciaieria, mal vista dagli ambientalisti ma apprezzata dagli abitanti della zona perché ha creato molti posti di lavoro. Diciamo che ai nostri occhi la città non sembra allettante, anche se la costa è decisamente deliziosa . Avendo tempo potrebbe essere interessante superare la città e arrivare a Eskifjörður, un centro abitato in una splendida posizione.

Continuiamo il nostro viaggio, la strada sale e si infila in un tunnel che ci permette di passare velocemente le montagne e giungere a Fáskrúðsfjörður, un villaggio fondato da pescatori francesi a fine ottocento. La zona è interessante, il monte Sandfell attira molti geologi per le sue peculiari caratteristiche.

Arriviamo poi al fiordo Stöðvarfjörður, affascinante, con montagne che lo circondano, l’impressione è quella di un luogo decisamente remoto.

Nel piccolo villaggio vi è un museo, la Steinasafn Petru, si tratta di una casa privata, dove la proprietaria, la signora Petra, ha collezionato pietre e minerali raccolte nella zona durante la sua vita. Purtroppo al nostro passaggio la casa era chiusa, ma se doveste capitare da queste parti può valere la pena dare un’occhiata.

Oltre al museo ci sono un paio di guesthouse dove soggiornare.

ll centro abitato successivo è Breiðdalsvík, un villaggio di pescatori che si trova alla fine di un’ampia vallata, dove arriva la strada 1 che abbiamo lasciato ad Elgisstaðir. La zona è molto pittoresca, lasciato il villaggio la strada passa fra il mare e una laguna popolata da molti uccelli.

Proceciamo ancora, percorriamo il lungo fiordo Berufjörður , ammiriamo le montagne rocciose che sembrano volersi tuffare in mare.

Ormai mancano pochi chilometri al luogo dove passeremo la notte, proprio in questo fiordo a pochi chilometri dal villaggio di Djúpivogur. E infatti, persa nel nulla, ecco la fattoria con annesse alcune sistemazioni per turisti.


Il nostro appartamento è molto grazioso, due belle camere, una con vista mare e un soggiorno con angolo cottura attrezzato.

Sistemate le nostre cose ci prepariamo la cena, è stata una lunga giornata, abbiamo percorso molta strada e la fame non manca…

Domani si riparte, ormai siamo a Sud!