Islanda- Diario di viaggio- Episodio 2- I Fiordi occidentali

Islanda- Diario di viaggio- Episodio 2- I Fiordi occidentali

31 Luglio 2016 – I fiordi occidentali.

Sveglia presto, oggi trasferimento da Olafsvik a Patreksfjordur, nei fiordi occidentali. I chilometri da percorrere sono circa 370. Si potrebbe anche fare un tratto in traghetto ma noi preferiamo fare il tragitto tutto via terra. Percorriamo la costa fino a Grundarfjordur, come sempre mille soste per fotografare i bellissimi panorami.

La strada diventa  sterrata poco dopo Grundarfjordur, non incontriamo nessuno per molti chilometri, non ci sono nemmeno case.

Percorriamo la statale 54 fino ad incrociare la 60, direzione Búðardalur.

Il tragitto si fa’  impegnativo, la strada in alcuni tratti é piuttosto brutta e si deve viaggiare a velocità ridotta. Questo però ci permette di poter osservare il paesaggio con calma  ed è decisamente piacevole.

Attraversiamo un tratto montuoso, la strada è anche qui sterrata e a tratti stretta. Poi iniziamo a vedere il mare e a costeggiare i fiordi, la strada li percorre interamente. Non incontriamo villaggi ma poche case sparse, sulla cartina sono dei piccoli puntini. Alcune sono fattorie, altre B&B ma non ci sono bar o ristoranti lungo tutto il percorso.

Incontriamo pochissime auto, per lunghi tratti non si vede nessuno…

Dopo quasi 5 ore di viaggio, di panorami splendidi e luoghi isolati  arriviamo a Patreksfjordur.

La cittadina è piccolina e si sviluppa lungo il fiordo: un porticciolo, una chiesa e casette colorate; qualche B&B, un paio di ristoranti, pochi negozi.

Il clima è più fresco rispetto ad Olafvik siamo a 8- 9 °C .

Ceniamo all’ Heimsendi Bistro dove gustiamo un’ottima zuppa di pesce e del pesce stufato. La vita qui scorre lenta, ci domandiamo come sia in inverno… chiacchierando con i camerieri scopriamo che durante la stagione fredda la strada è spesso impraticabile per la neve e quindi i pochi collegamenti con il resto dell’isola sono via mare. Il paese rimane quasi deserto, i residenti sono pochissimi, la maggior parte dei lavoratori impiegati nel turismo sono stagionali e arrivano da tutta Europa quindi finita la stagione il paese si svuota. Un inverno in solitudine…

1 Agosto 2016

Salutiamo Patreksfjodur dopo una ottima e abbondante colazione. Il Fosshotel dove abbiamo dormito è un po’ impersonale ma la stanza era comunque graziosa e confortevole, con vista sul fiordo.

Oggi arriveremo nei pressi di Heydalur, dopo Isafjordur, dove pernotteremo in una fattoria. I chilometri da percorrere sono circa 260. Ormai abbiamo capito che le strade non sono molto belle e sono sterrate per il 90 % circa. Quindi anche solo 260 Km richiedono parecchie ore di viaggio.

Ci fermiamo per la prima sosta a pochi chilometri da Patreksfjodur, dopo aver percorso un tratto di strada bellissimo in mezzo alle montagne. Il villaggio di Bildudalur e veramente grazioso, forse offre qualcosa in più rispetto a Patreksfjodur pur essendo più piccolo. Si affaccia sul fiordo e la vista delle montagne circostanti è stupenda.

Altra sosta alla cascata di Dynjandi. Ci si arriva dopo aver percorso un lungo altipiano e un po’ di sali scendi dai monti. Incontriamo qualche auto e  minivan turistici, a Dynjandi  si fermano in molti.

Vista da lontano la cascata non sembra nulla di speciale ma man mano che ci avviciniamo ci rendiamo conto di quanto sia bella. Ovviamente decidiamo di andare fin dove il sentiero lo permetterà e così, camminando per circa mezz’ora, arriviamo proprio sotto la cascata… magnifica!!!

Soddisfatti della camminata torniamo al parcheggio dove avevamo lasciato l’auto e ripartiamo.

La strada scende in una vallata, poi riprendere a salire.

Fino a Tingeyri è un susseguirsi di curve, discese mozzafiato, ripide salite, strapiombi. Se si incontra un altro veicolo si deve stare molto attenti perché la strada è senza guard rail !! Da brivido !!

Il panorama é come sempre fantastico, cime innevate, cascate, laghetti, fiordi…si rimane davvero incantati.

Le sorprese da brivido  però non sono finite… poco prima di arrivare a Isafjodur c’è un tunnel pazzesco, scavato nella roccia, a una sola corsia ( pure stretta) però a doppio senso di marcia!! Avete capito bene, a doppio senso!! Ogni tanto c’è una piazzola  dove ci si può fermare nel  caso si incontri un veicolo che proviene in senso contrario. Chi  viaggia verso Isafjodur ha la precedenza,  chi esce dalla città lascia il passo. Vi assicuriamo che la cosa dà abbastanza ansia, anche se sono pochi chilometri. Non ci sono ingorghi solo perché il traffico è scarsissimo. Un’esperienza incredibile !!

Finalmente usciamo dal tunnel e siamo a Isafjodur.

La cittadina è graziosa, un centro già decisamente più grande. Ci fermiamo a mangiare uno spuntino in una panetteria con annesso caffè, poi facciamo quattro passi nel centro del paese.

Riprendiamo la nostra via verso Heydalur. Il fiordo dopo Isafjodur è  molto bello, dopo alcuni chilometri si giunge a Sudavik, dove si trova il centro di studi sulla volpe artica http://www.articfoxcenter.com . Qui è possibile avere informazioni su questi bellissimi animali e vedere  i cuccioli orfani, che vengono accolti ed allevati con amore.

Proseguiamo per il fiordo, ricco di scorci incantevoli fino ad arrivare finalmente ad Heydalur. Il bivio per la fattoria dove trascorreremo la notte è poco visibile e la strada si fa’ sempre più stretta. Percorriamo il fiordo fino alla fine, poi la strada sale verso l’interno. A circa 10 Km dalla statale 60 finalmente arriviamo al Country Hotel Heydalur, luogo incantevole immerso nel verde delle colline. Una struttura centrale funge da reception e sala da pranzo mentre le stanze sono disposte a ferro di cavallo intorno ad un piccolo cortile . La camera che ci viene assegnata è davvero bella, ha una vetrata panoramica angolare molto suggestiva.

All’esterno c’è  una piccola pozza termale naturale dove è possibile fare un bel bagno caldo. A fianco una piscina coperta e riscaldata, circondata da un lussureggiante  giardino ricco di fiori e piante, comprese alcune verdure e piante aromatiche che vengono utilizzate in cucina.

È possibile fare passeggiate a piedi e a cavallo in una natura incontaminata. Un luogo davvero rilassante.

La mascotte della fattoria è Mikki, una piccola bellissima volpe artica, un cucciolo orfano che è stato amorevolmente adottato dallo staff.

La cena soddisfa le aspettative : zuppa di pesce, agnello in casseruola con riso e banane, filetto di agnello con funghi e verdure, dolce al rabarbaro con gelato, tutto curato e ben presentato! Ottimo!

2 Agosto 2016

Il silenzio di questo luogo ci ha rilassato e riposato…

Dopo un’ottima colazione dobbiamo ripartire. Qui siamo stati veramente bene, valeva la pena fermarsi un po’ di più, purtroppo il tempo è tiranno e i luoghi che desideriamo visitare tanti.

Quindi via…si riparte!

Torniamo sulla statale 61, la seguiamo fino ad Holmavik, una località graziosa affacciata sul mare.

Continuiamo sulla statale 68, per seguire ancora i contorni dei fiordi fino a Stadur, i paesaggi non ci deludono.

Il viaggio è scorrevole così arriviamo a Hvammstangi all’ora di pranzo. L’hotel prenotato non ci dà la stanza perché siamo in anticipo, così andiamo a pranzo in un locale grazioso, a pochi passi dal mare. Nel pomeriggio facciamo il giro della penisola di Vatnsnes, bellissima, poco frequentata e forse un po’ snobbata degli itinerari classici. Un posto incantevole, restiamo  affascinati dal mare di un colore intenso, dalla pace che si percepisce nell’aria, dalle poche e isolate case…

Vediamo anche alcune foche, che si rilassano al sole.

I fiordi occidentali sono aspri e selvaggi, per la loro bellezza meriterebbero una permanenza di qualche giorno in più, per poter visitare  le penisole più remote ed assaporare fino in fondo il fascino dell’isolamento di questi incantevoli luoghi.

Domani arriveremo ad Akureyri ma questa è un’altra storia… Non perdetevi il terzo episodio del diario !!!